La logopedia si occupa dello studio, della prevenzione, della valutazione e della cura delle patologie e dei disturbi del linguaggio e della comunicazione.

Solitamente un bambino approccia a questa terapia perché ha delle difficoltà nel linguaggio e, quindi, gli vengono suggeriti una serie di esercizi per superare e correggere eventuali errori di pronuncia, tuttavia, come vedremo nel corso di questo approfondimento, la logopedia non è solo questo.

Logopedia, al di là degli esercizi linguistici

Il termine logopedia deriva dalle parole greche logos, ovvero discorso, e paideia, educazione. Se, quindi, da un certo punto di vista l’attinenza al linguaggio è fondamentale, un altro importantissimo aspetto riguarda l’educazione del bambino.

Nella definizione iniziale abbiamo detto che la logopedia opera anche nel campo dei disturbi cognitivi connessi, ovvero la memoria e l’apprendimento.

Al di là degli esercizi per migliorare la pronuncia, l’obiettivo è soprattutto aiutare il bambino a sviluppare la memoria, in particolare quella di lavoro, e ad aiutarlo nell’apprendimento, puntando, per l’appunto, all’educazione.

Quando rivolgersi al logopedista?

In generale bisognerebbe rivolgersi al logopedista quando:

Dai 2 a 4 anni il bambino:

  • non ha ancora cominciato a parlare
  • non sembra comprendere gli ordini, anche i più semplici
  • non sembra capire le parole
  • non ha una buona coordinazione
  • non si esprime in maniera comprensibile (3–4 anni)
  • non ha una buona comunicazione con i suoi coetanei

Dai 4 a 6 anni il bambino:

  • parla usando solo due sillabe
  • non pronuncia bene alcune parole
  • non pronuncia bene alcune lettere
  • scambia le lettere all’interno delle parole
  • non socializza con gli altri bambini
  • non sa disegnare e ha una cattiva coordinazione
  • non deglutisce bene
  • produce balbettii

Dai 6 anni in su il bambino:

  • presenta difficoltà di concentrazione a scuola
  • ha difficoltà di apprendimento
  • ha difficoltà a scrivere
  • ha difficoltà a leggere
  • ha problemi con l’ortografia
  • ha una grafia incomprensibile
  • ha difficoltà ad eseguire i calcoli matematici
  • ha difficoltà ad imparare a memoria
  • ha difficoltà a socializzare e sembra aggressivo
  • presenta iperattività e non si concentra

Più il bambino cresce in età, più il focus si sposta dal suo linguaggio alla sua educazione e alle sue capacità di apprendimento. Questa “iperattività non patologica” è comunque un difetto e un disturbo nella comunicazione in quanto il bambino non sa come comunicarci i suoi bisogni e inizia ad essere irrequieto. Non dobbiamo giudicarlo, ma aiutarlo in un percorso per incanalare nella maniera corretta le sue necessità.

Sarò al tuo fianco in questo percorso, chiamami per scoprire come.