La legge si è pronunciata contro l’avanzare di un fenomeno che ha rovinato la vita di troppe persone. Si tratta del Revenge porn, definito anche come «pornografia non consensuale».

Il Revernge porn è sempre in continua crescita, ma proprio per questo sono state introdotte implicazioni legali per tutelare le numerose vittime di questo fenomeno. Facciamo un po’ di luce sull’argomento.

Revenge porn, tutto quello che devi sapere

La legge ormai si è pronunciata contro l’avanzare di un fenomeno che ha rovinato la vita di troppe persone. Si tratta del Revenge porn, definito anche come «pornografia non consensuale» ed anche abuso sessuale tramite immagini. Parliamo dell’atto di condivisione di immagini o video intimi di una persona senza il suo consenso, attuato sia on-line che off-line.

Il Revenge porn, è una vera e propria forma di cyberbullismo, il cui materiale pornografico può essere ottenuto secondo diverse modalità:

  • Tramite il sexting, ovvero l’auto ripresa di immagini o video in pose intime da parte della vittima e successivamente inviate a terzi, anche mediante web cam;
  • Attraverso la ripresa delle immagini intime durante un rapporto sessuale con il consenso della vittima;
  • Tramite la ripresa della vittima durante momenti intimi
  • Attraverso l’hacking dello spazio cloud della vittima (icloud, gmail, microsoft space, ecc..) ovvero del dispositivo (smartphone, laptop, smartpad) anche con la consegna spontanea del dispositivo (es. invio di un pc o di un telefono in assistenza).

Come potete ben vedere, ci sono tanti modi per rovinare la reputazione di una persona attraverso il Revenge porn e proprio per questo la legge è intervenuta per contrastare la diffusione sempre più rapida di questa pratica illegale. Vediamo come.

Revenge porn: cosa prevede la legge

L’articolo 10 della legge 19 Luglio 2019 n. 69 introduce nel codice penale il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, il Revenge Porn. Secondo la legge chiunque diffonda un contenuto privato sessualmente esplicito, senza il consenso del soggetto, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000.

In più la pena può essere aumentata nel caso in cui la persona offesa si trovi in una condizione di inferiorità fisica o psichica oppure in stato di gravidanza.

Il Revenge porn non risparmia le sue vittime rovinando completamente la reputazione e tutti i rapporti sociali della persona colpita. La cosa fondamentale per chi vive questo incubo è denunciare e ricevere il valido supporto psicologico.

La Psicologa e Psicoterapeuta Giulia Fusè ti guiderà passo dopo passo grazie alla sua grande esperienza e professionalità. Prenota un appuntamento.